Mary Shelley, madre di Frankenstein e della sua Creatura, è da sempre considerata come una delle donne che hanno dato forma al genere horror e a quello fantascientifico.
Una mente brillante, nata il 30 agosto 1797 dall'unione tra la pensatrice proto-femminista Mary Wollstonecraft, autrice del testo pionieristico del 1792 “A Vindication of the Rights of Woman”, e il filosofo anarchico William Godwin.
Nonostante questo, la sua vita fu costellata di tragedie: dalla precoce morte della madre, alla disapprovazione del padre rispetto al suo matrimonio e all’obbligata fuga, al suicidio della sorellastra, finanche alla morte dei suoi primi due figli in tenera età.
Si pensa infatti che siano stati proprio questi accadimenti a ispirare il romanzo che l’ha resa celebre, Frankenstein ovvero Il moderno Prometeo (che, ricordiamolo, è il medico e non la creatura), forse in parte ricompensandola per tutto quello che la vita le ha tolto.
Frankenstein è infatti, ad oggi, uno dei romanzi gotici più popolari di tutti i tempi, che ha dato vita a un genere completamente nuovo (la fantascienza) e a un personaggio duraturo, il tropo dello scienziato pazzo.
Dopo la morte del suo più grande complice e sostenitore, il consorte Percy Shelley, Mary continuò l’attività di scrittura pubblicando altri quattro romanzi, racconti, saggi, biografie e scritti di viaggio, oltre a compilare raccolte di poesie del defunto marito.
Figlia di celebri filosofi e moglie di un poeta rivoluzionario, Mary Shelley si è fatta un nome e ha prosperato senza un'istruzione formale, diventando una scrittrice pioniera in un genere ancora oggi dominato dagli uomini, ma soprattutto un simbolo e una bandiera per tutte le autrici che hanno seguito le sue orme.