31 maggio 2022

Editoria e NFT

I primi esperimenti degli editori italiani

Di cosa parliamo quando parliamo di NFT?

Con questo acronimo ci si riferisce ai Non-Fungible Token, espressione che in italiano possiamo tradurre con “gettoni digitali non riproducibili”, ovvero gettoni unici che attribuiscono, a coloro che li possiedono, una proprietà digitale su rete blockchain.

Quella degli NFT oggi sembra essere una tendenza inarrestabile, una moda che sta investendo anche il mondo della cultura, dell’arte e della letteratura. Il primo a introdurre un’innovazione di questo tipo nel contesto editoriale italiano è stato Alessandro Baricco, che ha realizzato una versione NFT della sua opera più celebre, Novecento. Il progetto, che ha per titolo Novecento. The Source code e si presenta in forma di registrazione vocale, è stato poi commercializzato sulla piattaforma OpenSea.

Oggi, dopo il contributo di Baricco, il primo che nel settore editoriale sta sperimentando con i libri, l’arte e il crypto-business è l’editore Neri Pozza, che ha proposto la riproduzione della copertina di uno dei suoi titoli in forma di Non-Fungible Token.

Per il libro in questione - Caro Pier Paolo di Dacia Maraini - l’editore ha contattato l’artista veronese Nicola Verlato, al quale ha chiesto di realizzare tre copertine in versione NFT. Il progetto è stato presentato a Roma, in occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini.

A proposito di questa ulteriore innovazione Giuseppe Russo, direttore editoriale di Neri Pozza, ha dichiarato: «L’idea è quella di raggiungere con immediatezza, mediante la tecnologia che la blockchain offre, la comunità artistica internazionale per riproporre la figura e l’opera di Pier Paolo Pasolini, che ha segnato la storia del Novecento con la sua libera testimonianza creativa, politica e culturale. Il risultato è una collezione unica nel panorama della cripto-arte, in cui nell’universo digitale irrompe la qualità artistica e letteraria».