Anche l’industria editoriale non è immune ai cambiamenti legati alla lotta alle discriminazioni e alla necessità di inclusività. L’ha dimostrato il recente fenomeno di revisione che ha coinvolto le opere di Roald Dahl, per via della presenza di parole offensive che possono urtare la sensibilità dei lettori e delle lettrici.
Si è trattato di un’operazione di revisionismo linguistico coerente alle attività intraprese dai sostenitori della cosiddetta cultura woke che, come suggerisce la parola stessa (dall’inglese “sveglio” o “all’erta”), ha a che fare con tutti quei movimenti di presa di coscienza dei problemi sociali, quali possono essere il razzismo o la discriminazione di minoranze.
Tutto è partito dalla casa editrice britannica Puffin Books (marchio della più grande Penguin Books) che, in collaborazione con la Roald Dahl Story Company, ha iniziato a individuare nelle opere dello scrittore britannico espressioni razziste, misogine o grassofobiche, proponendo la loro sostituzione.
Che alcuni termini siano offensivi è un aspetto condiviso da tutti: ciò che non convince alcuni è il metodo scelto per prenderne le distanze. Lo scrittore inglese Sir Michael Morpurgo, per esempio, ha subito espresso il suo disappunto: a sua detta, modificare in questo modo un testo significa cambiarne la contestualizzazione storica, con il rischio di renderla incomprensibile ai piccoli lettori. E persino la Regina Camilla si è pronunciata contro qualsiasi attività che possa mettere dei limiti all’immaginazione o alla libertà d’espressione.
Tra le proposte alternative di Morpurgo e di altri autori – come per esempio Sir Philip Pullman – c'è quella di riscrivere le opere in chiave moderna; di accompagnare il testo classico con una nota introduttiva, che chiarisca come la sensibilità dei libri in questione appartenga al passato e differisca profondamente da quella contemporanea; o addirittura mandare tali titoli fuori stampa, piuttosto che stravolgerli.
Sentendosi quindi accusata di applicare la cancel culture a testi come La fabbrica di cioccolato, Matilda o Il GGG, Puffin Books è tornata in parte sui propri passi, decidendo di accompagnare la nuova pubblicazione delle opere (rivisitate) a quella di una nuova collana, chiamata The Roald Dahl Classic Collection, che presenterà i testi in versione originale.
Questa svolta rappresenta una possibilità o una marcia indietro?