19 agosto 2021

Salvatore Quasimodo

120 anni dalla nascita del poeta

Salvatore Quasimodo nasce a Modica il 20 agosto 1901, ben 120 anni fa. Tra i principali rappresentanti dell'ermetismo, fu anche traduttore molti classici greci e delle opere teatrali di Molière e Shakespeare.

Solo un periodo tanto difficile, come lo è stato il ventennio 1920-40, è in grado di motivare la spiegare la nascita della poesia ermetica, di cui Quasimodo fu uno degli esponenti di rilievo. La costante ricerca della ‘poesia pura”, ridotta all’essenza, in cui la parola viene usata solo quando serve, racconta perfettamente la solitudine dell’uomo attraverso il dolore della guerra.

Salvatore Quasimodo seppe raccontarla talmente bene, da meritare il Nobel per la letteraturaper la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi”.

Eppure, all’epoca, non tutti reagirono positivamente all’assegnazione di tale riconoscimento. Ungaretti, ad esempio, definì il poeta siciliano come «un pappagallo e un pagliaccio», giudicandolo un opportunista. E non fu l’unico.

Letterati come Sciascia, però, lo difesero. Lo scrittore di Racalmuto, infatti, disse: «Credo che nessun paese, mai, abbia reagito come l’Italia letteraria ha reagito all’assegnazione del Nobel a Quasimodo. Come ad un’offesa». L’invidia letteraria che scaturì dal conferimento del Nobel non risparmiò neanche Eugenio Montale e Luigi Russo, come pure Emilio Cecchi.

Eppure, a cinquantatré anni dalla sua scomparsa, la sua memoria e la sua penna - andando oltre avversioni e antipatie - sanno ancora raccontarci delle difficoltà della vita di un uomo del Novecento, attraverso parole solenni e preziose.