Con il fisiologico calo delle visite in libreria nel periodo dell’emergenza, gli amanti della lettura sono stati costretti a fare ciò che normalmente non si dovrebbe fare: giudicare i libri dalle copertine.
Sebbene la copertina avesse già una notevole influenza sui lettori nella scelta e nell’acquisto di un libro, adesso - nell’era del lockdown e della predominanza del digitale - possiamo tranquillamente affermare che il “packaging” (perché di questo si tratta) di un libro assuma un ruolo centrale nella sua promozione e nelle sue chance di affermarsi in un mercato fitto e competitivo.
L’impatto grafico è salito in cima alla lista delle priorità, così come la ricerca di una riconoscibilità anche in piccolissimi formati, affinché una copertina spicchi anche se guardata dallo schermo di un dispositivo mobile.
Inoltre, con l'avvento dei "shelfie", un social trend in cui le persone condividono le immagini delle loro librerie, la copertina è stata messa ancor più sul piedistallo. E le fotografie di libri singoli o in pile, ancora da leggere o appena conclusi, sono diventati un trending topic sui social media.