25 gennaio 2024

L'editoria italiana è sempre più green

Ecco le best practice degli editori

Da anni l’editoria italiana è impegnata in un percorso che la porterà a diventare sempre più green, nell’ottica di ridurre la propria impronta ecologica e, dunque, di impattare sempre meno sul Pianeta.

Sempre più editori cercano di mettere in luce le principali best practice e di applicarle in prima persona ai loro processi quotidiani.

Ma quali sono?

  • Usare carte certificate, meglio ancora se ecologiche: è il caso della veneziana Wetlands, che stampa su alga carta, elemento che ha contribuito anche a creare l’identità del marchio;
  • Ridurre gli sprechi nella vita quotidiana della casa editrice: non bevendo caffè in capsule o acquistando grandi distributori di acqua al posto delle bottigliette singole in plastica;
  • Dedicare la produzione letteraria alle tematiche ambientali, per sensibilizzare i lettori e accedere un faro sugli argomenti più scottanti. È il caso di Ediciclo, Nottetempo e Aboca, casa editrice interamente specializzata sul mondo della natura e della sostenibilità;
  • Scegliere di utilizzare energie rinnovabili, come Infinito Edizioni, che ha installato degli impianti fotovoltaici per auto-produrre energia solare. Scelta che anche le società del gruppo Emmelibri hanno recentemente abbracciato, nella sede di Assago.

Ma ancora: è fondamentale aumentare il tasso di riciclo della carta, optare per inchiostri green, ridurre gli imballaggi e sceglierli in carta (riciclata e riciclabile), affidarsi al print on demand, cercare di ridurre il più possibile le rese

Insomma, le azioni che si possono compiere sono davvero moltissime: alcune sono complesse e richiedono un maggiore sforzo, altre invece sono più piccole e semplici da attuare. Proprio queste non vanno ignorate, perché anche solo una piccola azione fatta da ognuno di noi può fare la differenza.

Se gli editori, ognuno nel proprio piccolo, stanno cercando di fare dei passi in avanti, lo stesso si può dire degli organi legislativi. In particolare, in via di definizione il Regolamento deforestazione, che entrerà in vigore nel 2025, e che ha l’obiettivo di proibire l’ingresso nel mercato europeo di prodotti realizzati con materie prime che causano deforestazione.