26 ottobre 2021

In Europa si afferma sempre di più l’Italia dei libri

Gli insight della Frankfurter Buchmesse

Nel 2020 l’editoria italiana aveva già incrementato il volume dei titoli venduti all’estero, in particolare all’interno dei confini europei, e si era già affermata sul territorio nazionale come prima industria culturale del paese con un giro d’affari di oltre 3 miliardi.

Nei dati condivisi dall’Ufficio Studi AIE (Associazione Italiana Editori) durante la Fiera del Libro di Francoforte nel Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia sono inclusi, oltre al mercato di varia, anche quello educativo, quello professionale e l’export di libri.

“Il Rapporto sullo stato dell’editoria che presentiamo alla Buchmesse di Francoforte – spiega Ricardo Franco Levi, presidente dell’AIE, – conferma il buono stato di salute della nostra industria ma, soprattutto, il suo appeal all’estero. Siamo felici di poter presentare questi numeri qui a Francoforte, dove il nostro Paese sarà ospite d’onore nel 2024, un evento a cui stiamo lavorando già oggi e che avrà un ruolo fondamentale per far conoscere ancora di più la cultura italiana nel mondo”.

Occorre sottolineare che la tenuta del mercato editoriale (3.056 milioni di euro, +0,1% rispetto al 2019) è dovuta al trend positivo della varia, che segna a fine anno vendite in crescita dello 0,3%. Calano invece del 3,5% le vendite dei libri scolastici; un andamento completamente opposto rispetto al digitale che, grazie a ebook, audiolibri e banche dati, guadagna il 10,9%, con 430,2 milioni di euro.

Nell’anno sono state pubblicate 3.675 novità a stampa, con un leggero calo compensato dalla consistente crescita degli ebook, che hanno raggiunto quota 52.273.

Questi numeri evidenziano l’impatto delle prime chiusure causate dal coronavirus, che ha avuto per conseguenza una revisione del piano dei lanci per fronteggiare la chiusura delle librerie.

Sul lungo periodo è emersa invece un’altra tendenza supportata dalla diffusione delle librerie online, e cioè la crescita dei titoli disponibili per l’acquisto (in aumento del 4,5% senza tener conto degli autopubblicati).

Per quanto riguarda la presenza italiana nel mercato internazionale, occorre menzionare il buon risultato raggiunto nel 2020 e su cui hanno influito senz’altro le politiche di sostegno pubbliche. Rallenta bruscamente l’import, con un calo del 5,4% (da imputarsi probabilmente alla riduzione dei titoli nell’anno di riferimento). Si conferma infine l’andamento verso il pareggio di import ed export: negli ultimi 19 anni l’esportazione è cresciuta a un tasso medio annuo del 19,9% e l’importazione del 4,3%.

La presentazione del Rapporto sullo stato dell’editoria alla Buchmesse di Francoforte è sostenuta dalla rete europea delle fiere del libro di ALDUS UP, coordinata da AIE e co-finanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Europa Creativa. Il Rapporto è stato realizzato in collaborazione con Bologna Children’s Book Fair, BolognaBookPlus e Bologna Fiere.

Fonte: ilLibraio.it