13 maggio 2021

I neologismi della lettura

Il mondo degli appassionati di libri si colora costantemente di nuove espressioni

Abbiamo già parlato di quanto la lettura sia fonte continua di ispirazione, di crescita e di conoscenza. Parte di questa ispirazione, i lettori la restituiscono al mondo del libro attraverso la creazione di interessanti neologismi ed espressioni, utili a raccontare concetti che ancora non avevano un nome.

In occasione della Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, Babbel, la piattaforma online per l’apprendimento delle lingue, ha realizzato un piccolo glossario dei neologismi della lettura e di tutte quelle espressioni (anche straniere) utilizzate dai lettori per descrivere abitudini, generi, comportamenti ed emozioni scaturite dalla lettura.

Almeno due, ad esempio, i termini per descrivere le persone ossessionate dai libri: l’inglese bookaholic e il giapponese tsundoku, che però indica l’accumulatore di libri che non necessariamente li leggerà mai tutti.

La bibliosmia descrive il piacere dato dal profumo dei libri, mentre il binge-reading è letteralmente la scorpacciata di letture una dietro l’altra. Il page-à-vù, ispirato al francese dejà-vu, indica la sensazione di familiarità nel leggere un libro nuovo (per la somiglianza con altri titoli che abbiamo invece già letto) e il shelfie, da “selfie”, è una foto della propria libreria o dei propri libri.

Secondo noi, questo è un sintomo dell’amore per la lettura: il bisogno di arrivare a descriverlo e raccontarlo sempre meglio, in ogni sua sfaccettatura.