Cambiano le società, le tecnologie, le abitudini e i comportamenti: senza sosta, a volte in modo discreto, altre drasticamente, come dall’inizio della pandemia.
La digitalizzazione ha subito una brusca accelerata, portando trasformazione e dinamizzando ulteriormente il mercato dell’editoria, influenzando - come naturale conseguenza - i consumi culturali.
Le condizioni imposte dalla pandemia hanno costretto le persone a sperimentare nuovi modi e tempi di fruizione della cultura e, in alcuni casi, addirittura portando molte persone a fruire di tipologie di contenuti che prima - per un motivo o per l’altro - ignoravano. Tanti i consumatori che hanno ascoltato per la prima volta un podcast nel corso dell’emergenza, o che in quell’occasione hanno iniziato a interessarsi a concerti, spettacoli, mostre e musei.
Anche il formato audio si è imposto positivamente come facilitatore, offrendo un’ulteriore modalità di fruizione dei contenuti letterari - e non solo - in qualsiasi momento della giornata, nonostante la riduzione dei tempi di spostamento dall’abitazione al luogo di studio o di lavoro.
I più diffidenti temono un allontanamento dal libro, ma i riscontri numerici delle ultime ricerche parlano chiaro: crescono i lettori e, con loro, gli acquisti.