Quella della sostenibilità è oggi una delle sfide più delicate e importanti per qualsiasi imprenditore e, in generale, per qualsiasi essere umano. Mai come negli ultimi anni, il discorso ambientale è diventato emergenziale e urgente, come la consapevolezza che l’impatto della produzione sul nostro ecosistema deve senz’altro alleggerirsi.
Una domanda sorge spontanea: un’impresa, come quella editoriale, fortemente basata sul consumo di carta può essere davvero sostenibile? Sicuramente, molti tra gli editori del nostro Paese stanno cercando di diminuire il loro impatto sull’ambiente.
La casa editrice Sonda, per esempio, è stata una delle prime a dimostrare particolare sensibilità nei confronti di temi legati all’ambiente e ai diritti civili. Dagli anni Ottanta, Sonda si impegna in una produzione basata sul riciclo e sulla lotta allo spreco.
La modenese Infinito Edizioni, ha inaugurato proprio quest’anno un impianto fotovoltaico, che permette di pubblicare libri utilizzando soltanto aria pulita. Anche la neonata Wetlands, casa editrice con sede a Venezia, dà il contributo alla causa ambientalista, stampando libri con carte ecosostenibili, copertine in alga carta e manodopera locale.
Infine, persino gli editori più grandi stanno dimostrando un impegno crescente a sostegno della causa ambientale. Feltrinelli, per esempio, ha aperto un punto vendita all’interno di Green Pea, il primo Green Retail Park al mondo che è stato inaugurato nel 2020 a Torino.